Il fenomeno hikikomori
Hikikomori, la testimonianza di Marco
“Più mi dicevano di uscire, vivere, cambiare, andare a scuola, più pensavo: o mi rinchiudo completamente e non esco più, o mi tolgo la vita. È stato un processo involontario, mi sono isolato perché non volevo tornare in classe; la società non era quello che pensavo fosse, non volevo più fare niente. Sono il prodotto di un ambiente che non mi capisce, che mi scarta, che mi ignora.
Che delusione. Siamo tutti diversi, anche io mi sento deluso dalla mia storia. Ho sempre voluto che qualcuno mi tendesse la mano, ma non è stato così. Non ho ricevuto aiuto da nessuno. È come se mi avessero spinto indirettamente a essere hikikomori, anche se è stata una scelta mia”
Fonte: https://lab.gedidigital.it/…/2020/gli-hikikomori-italiani/
Il terreno fertile per l’insorgere dell’isolamento sociale prolungato nel tempo è la pressione di realizzazione sociale, sostenuta da due sentimenti: la paura e la vergogna.
La paura si concretizza nel timore di fallire, di essere giudicati, di non riuscire a realizzare i propri obiettivi. Da qui la scelta di fuggire e di trovare un rifugio sicuro nella propria camera.
La vergogna, attivata dal giudizio, porta a evitare il confronto sociale e quelle situazioni che permettono un raffronto tra il grado di successo personale e quello degli altri.
Vergogna e paura sono dunque due facce della stessa medaglia che coesistono in un unico sentimento: il timore di non essere all’altezza.
Hikikomori, la testimonianza di Friedrick, che piano piano è uscito dall’isolamento sociale
“Nel periodo più buio non provavo più nulla, nulla mi suscitava più emozione. E nemmeno questo mi spaventava. Molto di quello che è la mia storia l’ho capito solo con il senno del poi. Una volta però che ci si rende conto che è possibile modificare il proprio modo di vivere le cose, si è in grado di farne altre che prima sembravano impossibili”
Scopri le storie di altri hikikomori italiani: https://lab.gedidigital.it/…/2020/gli-hikikomori-italiani/
Sono un hikikomori? Cosa posso fare?
Non sentirti sbagliato, diverso, un fallito: non lo sei. Prenditi del tempo per capire chi vuoi essere e quali scelte possono renderti felice. La situazione in cui ti trovi non ti soddisfa più e vorresti che qualcuno ti tendesse una mano?
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